Idrogeologia

Studi idrogeologici per la richiesta di approvvigionamento idrico da falda sotterranea e per lo scarico sul suolo. Verifica cause dell’umidità da infiltrazione nei locali seminterrati/interrati.

Derivazione da acque sotterranee

Normativa:

R.D. n.1775 del 11/12/1933 - D.Lgs. 03/04/2006 n. 152

Piano di Tutela delle Acque Regione Veneto - Art. 40 - 41 - All. E1 - All. E2
Tutte le acque, sotterranee e superficiali, anche raccolte in invasi o cisterne, sono pubbliche. Possono derivare e utilizzare acqua pubblica esclusivamente coloro che ottengono regolare concessione rilasciata dall'autorità competente.
Le prescrizioni normative sono dirette alla tutela quantitativa e qualitativa delle acque sotterranee. Sono tutelate, in particolare, le acque definite "pregiate", ossia utilizzate per il consumo umano ed erogate a terzi mediante acquedotto.
È consentito il prelievo delle acque sotterranee per vari utilizzi, a patto che siano rispettate determinate condizioni dirette alla salvaguardia della risorsa in quanto bene pubblico tutelato. L'utilizzo delle acque sotterranee, in particolare, è consentito in mancanza di altre forme di possibile approvvigionamento idrico (acquedotto e rete d'irrigazione) o qualora, in particolari condizioni, non siano interessate falde di pregio.
Una tipologia di utilizzo delle acque sotterranee è quello diretto all'alimentazione di impianti di irrigazione a goccia di campi agricoli. Questo tipo di sistema irriguo è noto per la sua efficacia e per il ridotto consumo d'acqua. Tale tecnologia, infatti, rende il volume somministrato direttamente disponibile per la pianta in misura del 95% contro il 20% della normale irrigazione a pioggia.
La richiesta di concessione di derivazione da acque sotterranee è preceduta da uno studio idrogeologico che permette di dimensionare il pozzo ed individuare gli acquiferi da sfruttare.
Potrà essere richiesta, prima dell'avviamento dell'esercizio, l'esecuzione di alcune prove sul pozzo. che attraverso la misura dell'abbassamento del livello della falda nel pozzo effettuata con diverse portate di estrazione sono calcolati i parametri idrogeologici che permettono di definire la compatibilità dello sfruttamento in relazione all'acquifero interessato.
Fra i grafici ottenuti da citare il grafico portate/abbassamenti specifici che permette di stabilire se il pozzo è ben sviluppato, ossia progettato correttamente.

Umidità nei locali seminterrati/interrati

L’umidità nei locali interrati o seminterrati può avere causa interna (condensa) o esterna (infiltrazioni). Nel primo caso la problematica è risolvibile tramite opportuni accorgimenti che riguardano l’areazione dei locali o l’applicazione di specifiche tecnologie. Nel secondo caso l’intervento è condizionato dalle cause del fenomeno che possono essere:
  • risalita delle acque di falda
  • risalita della sola frangia capillare delle acque di falda;
  • infiltrazione di acqua dal terreno laterale.
È importante raccogliere tutte le informazioni sul fenomeno e, in particolare, la sua origine temporale e l’eventuale stagionalità. Dall’analisi degli aloni, progressione e regressione della risalita, permette di individuare meglio quest’ultimo fattore. Le tracce di saturazione del muro con venature e la loro discontinuità sono elementi, ad esempio, che indirizzano le cause al contatto delle pareti con il terreno laterale.
Le informazioni raccolte e l’ispezione permettono di valutare se si tratta di un fenomeno dinamico in espansione o statico e se si è scaturito dall’instaurarsi di nuove condizioni o dal verificarsi di nuovi eventi.
L’obiettivo dello studio idrogeologico è quello di individuare la possibile iterazione fra il fenomeno e la falda sotterranea o se è da imputare a eventi esterni, quali, ad esempio, rilasci da condotte interrate o dalla rete dei pluviali.
Lo studio idrologico fornisce, in conclusione, gli elementi utili su cui impostare la progettazione dell’intervento di risanamento.

Scarico sul suolo

Normativa:
del. Com. Min. 04/02/1977 - All. 5 - D.Lgs. 03/04/2006 n. 152
Piano di Tutela delle Acque Regione Veneto - Art. 21

Per gli edifici isolati non allacciabili alla pubblica fognatura è consentito lo smaltimento dei liquami domestici per assorbimento nel terreno, a patto che vengano osservate precise condizioni:
  • le acque devono essere chiarificate tramite vasca settica (IMHOFF);
  • la falda deve collocarsi, con il suo livello massimo, ad una specifica profondità in modo da non interessare il sistema di dispersione;
  • il dimensionamento del sistema di dispersione deve essere effettuato in base alle caratteristiche geologiche, ed in particolare, alla permeabilità del terreno oltre che per il numero degli abitanti equivalenti che occupano l’edificio;
  • altre indicazioni.
I sistemi di dispersione sono: sub-irrigazione, sub-irrigazione con drenaggio e pozzi assorbenti. La scelta del sistema di dispersione è dettata anche dallo spazio disponibile e dai regolamenti regionali e provinciali.
Il principale parametro geologico da ricavare, per il dimensionamento di ogni tipologia di sistema di dispersione, è la permeabilità del terreno che è valutabile tramite una prova in sito chiamata Prova di percolazione (o infiltrazione). Con tale prova è cronometrato l’abbassamento dell’acqua entro uno scavo di definite misure. Le formule idrogeologiche permettono poi di ricavare tale dato importante.
Eseguire tali studi in modo approssimativo può essere controproducente.
Se il terreno non assorbe, come invece dichiarato, può comportare il rifacimento del sistema di dispersione se non, addirittura, il cambio di tipologia di smaltimento. È da tener presente che ogni abitante equivalente produce uno scarico medio di 200 l/giorno, e che una famiglia di 4 persone, quasi un metro cubo di acqua al giorno.